Cinema

Il Tribunale blocca il film su Puccini

Il Tribunale blocca il film su Puccini

Ogni scena come un quadro dei Macchiaioli, ogni immagine curata maniacalmente nella ricostruzione, nessun dialogo, poche parole e solo cantate, un’estetica frutto di appassionata ricerca filologica, ma Puccini e la fanciulla, oggi fuori concorso a Venezia 65, non è solo una bella fotografia su Torre del Lago ai primi del Novecento. Riscrive un periodo della storia del grande compositore di cui ricorrono i 150 anni dalla nascita, rivela un figlio segreto e la materia scotta. Paolo Benvenuti, regista toscano di grande rigore e da cinema d’essai (Segreti di stato, Gostanza da Libbiano, Tiburzi) e Paola Baroni raccontano la triste biografia di Doria Manfredi, servetta di casa Puccini a Torre del lago, accusata dalla moglie del musicista di esserne l’amante, suicida nel 1909 e vergine. Ma anche rivela la vera amante, ispiratrice della Fanciulla del West, ossia la cugina di Doria, l’esuberante Giulia Manfredi che gli darà un figlio segreto, vicenda nota solo da qualche tempo. GUERRA LEGALE. La nipote del musicista, l’erede Simonetta Puccini ha mosso una guerra anche legale contro il film, contro l’utilizzo dell’epistolario ritrovato dal regista in una valigia contenente lettere e fotografie di Puccini a Giulia Manfredi dal 1908 al 1922, testimonianze inequivocabili di quel legame. Il Tribunale di Milano, su istanza della Puccini, ha vietato con una sentenza emessa martedì l’uso di quelle lettere, intendendo così bloccare la proiezione del film oggi a Venezia. «Nel mio film non si mostra l’epistolario tra Giulia Manfredi e Giacomo Puccini, ma quello tra la povera Doria accusata ingiustamente e il maestro. Dunque per la proiezione non può esserci problema. Controquerelerò questa signora che dice cose non vere. Questo è un lavoro di grande serietà, filologicamente corretto», ha ribattuto oggi Benvenuti. C’è poi la questione dei diritti musicali: nel film, oltre a due belle canzoni contadine toscane, non c’è la musica di Puccini ma una rielaborazione al pianoforte composta da Carlo Carignani nel 1912. Nel raccontare la vicenda, con le belle immagini della vita di contadini, cacciatori, ricchi e sottoposti nell’ambiente chiuso della zona lacustre di Massaciuccoli, Benvenuti dice di aver «mostrato i rapporti di classe di quell’epoca e di quel luogo dove la maggioranza degli abitanti dormiva in capanne di fasco e che poi con l’arrivo dei ricchi, dei marchesi Ginori e dei Puccini erano diventati camerieri e inservienti». LE CELEBRAZIONI DEI 150 ANNI. Il protagonista Riccardo Moretti somiglia incredibilmente a Giacomo Puccini, è musicista «è per due anni mi sono dedicato a qesto lavoro complesso, pensando solo a togliere tutti gli stereotipi possibili». Puccini e la fanciulla, prodotto da Arsenali Medicei con la collaborazione di Intolerance, la scuola di cinema del comune di Viareggio (da cui è nato il progetto originario) e della mediateca regionale Toscana Film commission con molti altri enti e isituzioni locali, tra cui la Fondazione Festival Pucciniano, non ha al momento una distribuzione italiana. Di sicuro, ha spiegato il presidente del festival di Torre del lago, rientra nelle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita («e il 2010 è il centenario della Fanciulla del West per la quale abbiamo affidato la scenografia a Fernando Botero», ha detto il presidente Massimiliano Simoni). Il film, che regala anche la chicca di un filmato originale di Puccini al Lago ritrovato da Benvenuti nella valigia dei tesori, si segnala anche per un sistema innovativo di ripresa sonora del soung designer Marco Mencacci che sonsente di restituire una immagine sonora più vicina alla realtà e alla memoria. Fonte: Il Corriere Fiorentino